Cenni storici della società

Le origini

Antica Scritta Società Filarmonica di Carmagnola

Non si conosce l’anno preciso della nascita della Società Filarmonica di Carmagnola, ma possiamo supporre che esso risalga sicuramente a prima del 1778, poiché in tale anno fu dipinto un quadro della patrona della musica, Santa Cecilia, da un allievo della Scuola che si dilettava non soltanto delle armonie musicali, ma anche di pittura. Il giovane si chiamava Giovan Battista Donina ed il quadro da lui donato a quello che allora era chiamato il “Collegio Filarmonico” è conservato tuttora nella Sede della Banda, e porta incisa a fuoco, sul retro della cornice, appunto la data del 1778.

Detto collegio, più tardi, prese il nome di “Accademia Filarmonica”. Nel 1837, l’ “Accademia Filarmonica” venne ufficialmente riconosciuta da un rescritto ministeriale col nome di “Società Filarmonica di Carmagnola”. Ogni socio aveva il diritto di portare nella Sala della Musica una propria sedia munita di targhetta col nome e proprio per questo la Società, che si proponeva soprattutto d’ingentilire gli animi e di avvicinare le varie classi della popolazione, aveva sancito in quei tempi lontani un valido principio democratico: non esistevano posti d’onore, ma qualunque socio che arrivasse per primo, aveva diritto di porre la propri sedia nel luogo che ritenesse il migliore. Dei concerti si dava notizia mediante biglietto d’invito firmato dal preside della Società.

 

Le vicende e i Riconoscimenti

Come tutte le Associazioni che fondano le loro fortune unicamente sulla passione e sull’entusiasmo degli aderenti, anche la società Filarmonica di Carmagnola ebbe periodi di floridezza maggiore, cui seguirono tempi meno felici o addirittura dolorosi.
Tra alterne vicende e fortune si giunse al 1887. In quell’anno, il cinquantesimo dal riconoscimento ufficiale della Società Filarmonica di Carmagnola, per dare maggior lustro alla banda si decise di dotare i musici di una divisa. Dopo la divisa fu la volta della bandiera. Nel 1893 si formò un comitato di dame carmagnolesi, che, con pubblica sottoscrizione, offrì la bandiera che, fregiata delle molte medaglie vinte in numerosi concorsi musicali, ancora oggi viene custodita nella Sala Musica della Società.
Nell’autunno del 1894 si presentò l’occasione di comprare una parte della casa del 500 situata in Via Giacinto Carena n. 10, che ospita attualmente la Società. Un anno dopo, il 17 novembre 1895, si inaugurava alla presenza delle autorità cittadine, la Sede definitiva della Società.

 

La Società diventa Ente Morale

Molti anni erano trascorsi dal lontano 1837, e la Società Filarmonica ambiva a diventare ormai un’istituzione indiscutibile, ufficiale, definitiva, in una parola ad essere riconosciuta come “Ente Morale”.
Il Decreto porta la data dell’11 febbraio 1906; immediata conseguenza dell’ erezione ad ente morale, fu la possibilità di intestare la casa di via G. Carena, non più ad un socio, ma direttamente alla Società Filarmonica di Carmagnola.

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Banda del Collegio Convitto Canonica di Carmagnola, diretta dal Maestro Giuseppe Annelli

 

Regio Decreto che erige Ente Morale la Societa Filarmonica di Carmagnola (11 febbraio 1906)

Regio Decreto che erige Ente Morale la Societa Filarmonica di Carmagnola (11 febbraio 1906)

 

Le Guerre Mondiali

Nel 1915 l’Italia è in guerra; la Società Filarmonica vede restringersi di giorno in giorno il numero dei componenti la Banda. Ben 15 musici sono sotto le armi, in questo primo anno di conflitto. Sparsi nelle fanfare dei più svariati corpi dell’esercito, cooperano anch’essi, con modestia e sopportazione, alla difesa della Patria. Per deferenza verso questi soci, l’amministrazione delibera di sospendere la festa di Santa Cecilia ed il pranzo sociale. I musici più fortunati, quelli rimasti a casa, a loro volta cooperano al fianco del Comitato Femminile carmagnolese di assistenza ai soldati, in ogni manifestazione benefica. La crudele parentesi bellica ha finalmente termine, e nel 1919, la cara consuetudine della festa di santa Cecilia è rinnovata in tutta la sua solennità.
Nel 1937 grandiosi furono i festeggiamenti in Carmagnola per i cento anni della Società.
Fu però l’ultima manifestazione di giubilo popolare di questo periodo. Poco dopo infatti si scatenava l’immane flagello della seconda guerra mondiale. Nuovamente, sciagure e tristezze si abbatterono anche sulla Società Filarmonica. I musici furono sbalzati sui fronti più lontani, nei paesi più inospitali. Pochi rimasero a casa, solo i vecchi, che si impegnarono a portare in salvo, tra le vicissitudini della guerra, il patrimonio della Società, e ci riuscirono perfettamente. Per conservare inoltre vivi i legami con i soci più duramente provati, essi disposero tra l’altro, l’invio di pacchi a quanti subivano l’umiliazione ed il dolore dell’internamento in Germania. Anche quest’ultimo conflitto ebbe termine, ed il 1945, con il ritorno alla pacifica convivenza dei popoli, segnò il sorgere di un nuovo fervore di attività della Società Filarmonica. Non fu necessario rivolgere ai musici alcun appello. Tutti accorsero spontaneamente alla sede della Società e così la Banda potè subito disporre di 45 musici e ben 400 azionisti.
Da questo momento la Banda riprese la sua attività non più interrotta sino ai nostri giorni.